Mc 9, 41-50 23 Maggio 2013
23.05.2013 08:52
Dal vangelo secondo Marco:
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Se il sale diventa insipido con che cosa lo si potrà salare? Gesù è preoccupato di un rischio che corrono – allora come oggi – i suoi discepoli: l'assenza di radicalità nella scelta evangelica, il tenere insieme una vaga appartenenza al vangelo e la logica di questo mondo. Gesù teme quell'atteggiamento malsano che ci rende molto esigenti verso gli altri e troppo comprensivi con i nostri limiti. Ecco allora il significato di questa sconcertante pagina: non esiste valore che possa sostituire l'incontro con la fede, non c'è nulla che possa essere vissuto come il vangelo, perciò vale la pena fare una scelta, costi quel che costi. Perciò il Maestro ci chiede di eliminare, per quello che è possibile, le cose che ci allontanano dal Vangelo. Gesù si propone con radicalità perché può realizzare ciò che promette. Ma chiede disponibilità totale, scelta concreta e reale della sua presenza, adesione al Vangelo. Niente mezze misure, niente giochi di prestigio: togliamo da noi ciò che ci impedisce di essere abitati dalla felicità.
Attenti - però – a non dar sfogo a quella parte oscura che ci abita e che ci porta alla distruzione. Se è pericoloso vivere con leggerezza e superficialità l'incontro con Dio, è altrettanto pericoloso e distruttivo l'atteggiamento autolesionista che confonde l'autolesionismo con la virtù.
Chiediamo, allora, al Signore di conservare il sapore della vita, di rimanere ancorati a lui per portare sapore alle cose che faremo oggi, senza compromessi, liberi di amare.
Ci chiami ad essere segno nel mondo, sale che dona sapore alla vita, spesse volte insipida, dei nostri fratelli. Donaci equilibrio, Signore, per rifiutare il male e per compiere il bene e donaci la capacità di distinguere il bene dal male.
Buona Giornata. Luigi!