Mt 4, 12-17. 23-25 7 Gennaio 2012

07.01.2013 09:15

 

Dal vangelo secondo Matteo:
 
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: 
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, 
sulla via del mare, oltre il Giordano, 
Galilea delle genti! 
Il popolo che abitava nelle tenebre 
vide una grande luce, 
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte 
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
 
 
Giovanni è stato arrestato, tira una brutta aria per Gesù che abbandona i dintorni del Giordano e sale oltre la Galilea, nei territori di Zabulon e Neftali, le prime tribù, delle dodici, a cadere, nel passato, sotto la dominazione straniera e pagana. Al tempo di Gesù la devozione era inversamente proporzionale alla distanza dal Tempio: i farisei di Gerusalemme consideravano paganissimi e meticci gli ebrei che abitavano i territori della Galilea. Gesù il galileo (!), non si scoraggia dall'arresto del Battista, coglie l'occasione per iniziare la sua predicazione fra gli ultimi, i disillusi, i falliti del suo popolo. Dalla periferia della storia Dio inizia la sua predicazione, dagli ultimi, dai reietti, allora e oggi. Impariamo dal Signore a cogliere negli eventi negativi e traumatici della vita l'occasione per rinascere e ricostruire la nostra vita. Così san Paolo saprà sempre leggere gli eventi negativi della sua predicazione (incomprensioni, persecuzioni) come occasioni per conoscere altre persone e annunciare loro il Cristo. Alla ripresa del lavoro, in chiusura del tempo natalizio, vogliamo portare la buona notizia di un Dio che si avvicina, di un Regno che non è premio dei meritevoli ma dono agli affamati, a tutti coloro, ultimi, che incontreremo a scuola o in ufficio. Non siamo stati anche noi raggiunti e sedotti così?
 
Buona giornata. Luigi.