Gv 14, 6-14 3 Maggio 2013 Festa dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo
03.05.2013 08:55
Dal vangelo secondo Giovanni:
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Filippo e Giacomo: celebrare la festa di due apostoli ci permette, periodicamente, di tornare alle radici delle fede, di fissare lo sguardo sulla concretezza della fede; queste persone, questi nomi, sono davvero esistiti, avevano un volto, un tono di voce, un carattere, una famiglia, dei sogni, delle paure. Sono giunti a noi quasi coperti dalla stazza del loro Maestro, quasi come se di loro e della loro storia poco importasse. Filippo, lo abbiamo sentito, apre il suo cuore e i suoi dubbi in quell'ultima tragica notte: vuole essere rassicurato sulla sua intuizione e Gesù lo rassicura, sì vedere lui equivale a vedere il Padre. Di Filippo sappiamo che fu tra i primi ad essere chiamato, secondo l'evangelista Giovanni e che a lui si rivolsero i greci per conoscere Gesù. Un uomo cosmopolita, abituato ad avere a che fare con i pagani della decapoli. Ci piace immaginarlo come uno dei nostri giovani che girano il mondo per studio, che sono informati e aperti a tutte le novità. Giacomo, invece, forse lo stesso che viene chiamato il "fratello del Signore", detto il minore per distinguerlo dal fratello di Giovanni e a cui viene attribuita una lettera del Nuovo Testamento, sarà il primo a rendere testimonianza della sua fedeltà al Signore con la morte avvenuta a Gerusalemme nell'anno 62. Che questi amici di Dio, che hanno conosciuto e amato il Maestro Gesù, che con lui hanno vissuto la straordinaria esperienza della loro fede, ci aiutino a richiamare alla memoria tutti i milioni di fratelli e sorelle che, come noi e prima di noi, hanno trovato luce e speranza del vangelo.
Filippo, Giacomo, fratelli e amici, aiutateci, oggi, a seguire il Maestro, nostro e vostro Signore, che avete testimoniato fino al dono della vostra vita!
Buona Giornata. Luigi!