Alla sfiducia verso l’impegno politico e nel sociale, i cristiani sono chiamati a contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità. Così il Papa ieri sera visitando la città di Sansepolcro in occasione del millenario dalla fondazione.
In mattinata ad Arezzo, accolto dal premier italiano Monti, durante la Messa nel parco del Prato ad Arezzo alla presenza di trentamila persone, Benedetto XVi ha esortato l’Italia a reagire con il conforto morale della fede alla tentazione dello scoraggiamento e, forte della sua tradizione umanistica, a riprendere la via del rinnovamento spirituale ed etico. Annullato a causa delle avverse condizioni meteo l’incontro con la comunità francescana nel Santuario de La Verna.
«Oggi vi è particolare bisogno che il servizio della Chiesa al mondo si esprima con fedeli laici illuminati, capaci di operare dentro la città dell’uomo, con la volontà di servire al di là dell’interesse privato, al di là delle visioni di parte. Il bene comune conta di più del bene del singolo, e tocca anche ai cristiani contribuire alla nascita di una nuova etica pubblica».
Alla sfiducia verso l’impegno politico e nel sociale i cristiani – ha detto il Santo Padre – sono chiamati a contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità, animati dalla carità evangelica, che chiede di non rinchiudersi in se stessi, ma di farsi carico degli altri.
«Ai giovani rivolgo l’invito a saper pensare in grande: abbiate il coraggio di osare! Siate pronti a dare nuovo sapore all’intera società civile, con il sale dell’onestà e dell’altruismo disinteressato. E’ necessario ritrovare solide motivazioni per servire il bene dei cittadini».
Un invito dunque a guardare in alto in continuità con l’appello a non arrendersi di fronte alla crisi economica rivolto ai trentamila fedeli radunati ieri mattina nel parco Il Prato ad Arezzo. Benedetto XVI ha invocato la Madonna del Conforto, protettrice della città: «Invochiamo da Dio il conforto morale, perché la comunità aretina, e l’Italia intera, reagiscano alla tentazione dello scoraggiamento e, forti anche della grande tradizione umanistica, riprendano con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile».
Ad Arezzo il pranzo con i vescovi della Toscana in Episcopio, Benedetto XVI ha risposto con un saluto fuori programma dalla finestra del palazzo vescovile: «Cari amici, grazie di cuore per questa bellissima presentazione della vostra grande cultura rinascimentale che ha toccato realmente il mio cuore. Chi è capace di rendere presente in modo così perfetto la cultura del passato è anche capace di aprire cultura per il futuro perché conosce l’uomo, ama l’uomo che ha la sua grandissima dignità di essere non solo uomo, ma immagine di Dio. se siamo realmente immagine di Dio, siamo anche capaci di andare avanti e di superare i problemi del presente e di aprire cammini al nuovo futuro».
In mattinata ad Arezzo, accolto dal premier italiano Monti, durante la Messa nel parco del Prato ad Arezzo alla presenza di trentamila persone, Benedetto XVi ha esortato l’Italia a reagire con il conforto morale della fede alla tentazione dello scoraggiamento e, forte della sua tradizione umanistica, a riprendere la via del rinnovamento spirituale ed etico. Annullato a causa delle avverse condizioni meteo l’incontro con la comunità francescana nel Santuario de La Verna.
«Oggi vi è particolare bisogno che il servizio della Chiesa al mondo si esprima con fedeli laici illuminati, capaci di operare dentro la città dell’uomo, con la volontà di servire al di là dell’interesse privato, al di là delle visioni di parte. Il bene comune conta di più del bene del singolo, e tocca anche ai cristiani contribuire alla nascita di una nuova etica pubblica».
Alla sfiducia verso l’impegno politico e nel sociale i cristiani – ha detto il Santo Padre – sono chiamati a contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità, animati dalla carità evangelica, che chiede di non rinchiudersi in se stessi, ma di farsi carico degli altri.
«Ai giovani rivolgo l’invito a saper pensare in grande: abbiate il coraggio di osare! Siate pronti a dare nuovo sapore all’intera società civile, con il sale dell’onestà e dell’altruismo disinteressato. E’ necessario ritrovare solide motivazioni per servire il bene dei cittadini».
Un invito dunque a guardare in alto in continuità con l’appello a non arrendersi di fronte alla crisi economica rivolto ai trentamila fedeli radunati ieri mattina nel parco Il Prato ad Arezzo. Benedetto XVI ha invocato la Madonna del Conforto, protettrice della città: «Invochiamo da Dio il conforto morale, perché la comunità aretina, e l’Italia intera, reagiscano alla tentazione dello scoraggiamento e, forti anche della grande tradizione umanistica, riprendano con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile».
Ad Arezzo il pranzo con i vescovi della Toscana in Episcopio, Benedetto XVI ha risposto con un saluto fuori programma dalla finestra del palazzo vescovile: «Cari amici, grazie di cuore per questa bellissima presentazione della vostra grande cultura rinascimentale che ha toccato realmente il mio cuore. Chi è capace di rendere presente in modo così perfetto la cultura del passato è anche capace di aprire cultura per il futuro perché conosce l’uomo, ama l’uomo che ha la sua grandissima dignità di essere non solo uomo, ma immagine di Dio. se siamo realmente immagine di Dio, siamo anche capaci di andare avanti e di superare i problemi del presente e di aprire cammini al nuovo futuro».