Parola del giorno- Gv 21, 15-19 29 Giugno Solennità dei Santi Pietro e Paolo
29.06.2012 09:43
[ Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli, ] quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Dal vangelo secondo Giovanni- Gv 21, 15-19
[ Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli, ] quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
" 2... "
Il numero degli Apostoli come fondanti la Chiesa: Pietro e Paolo.
I soggetti in questione nel nostro riferimento della fede cristiana.
"... x... "
In relazione tra loro e tra un'altra realtà fuori da loro: la relazione di intimità e correlazione interna e profonda; in sintonia poi con la realtà esterna a loro, che li apre a una relazione sempre nuova e rinnovante.
Una relazione che quindi fa progredire la loro storia e la storia umana.
"... 3... "
Il numero delle domande ripetute a Pietro, il numero della Trinità che entra in gioco nelle domande e nelle risposte della loro vita e della nostra vita, come a esprimere che non basta una risposta univoca e già fatta, ma occorre sempre mettersi in questione, in gioco, affinché la relazione sia accoglienza del dono della perfezione trinitaria.
"... 6 "
Il risultato della loro relazione reciproca e aperta alla storia della Chiesa e del mondo, sostenuta dal progresso trinitario nel procedere del mondo, dona a loro e quindi propone a noi di essere: sii quello che sei, con questo cammino, con questi intercessori: chiamati, loro e noi, ad essere: "sei" te stesso, Pietro; "sei" te stesso, Paolo; "sei" te stesso, tu che ti affidi alla Chiesa oggi: sii dunque quello che sei, amico di questi amici, amico di Dio, della tua vita, della vita universale.
Il numero degli Apostoli come fondanti la Chiesa: Pietro e Paolo.
I soggetti in questione nel nostro riferimento della fede cristiana.
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In relazione tra loro e tra un'altra realtà fuori da loro: la relazione di intimità e correlazione interna e profonda; in sintonia poi con la realtà esterna a loro, che li apre a una relazione sempre nuova e rinnovante.
Una relazione che quindi fa progredire la loro storia e la storia umana.
"... 3... "
Il numero delle domande ripetute a Pietro, il numero della Trinità che entra in gioco nelle domande e nelle risposte della loro vita e della nostra vita, come a esprimere che non basta una risposta univoca e già fatta, ma occorre sempre mettersi in questione, in gioco, affinché la relazione sia accoglienza del dono della perfezione trinitaria.
"... 6 "
Il risultato della loro relazione reciproca e aperta alla storia della Chiesa e del mondo, sostenuta dal progresso trinitario nel procedere del mondo, dona a loro e quindi propone a noi di essere: sii quello che sei, con questo cammino, con questi intercessori: chiamati, loro e noi, ad essere: "sei" te stesso, Pietro; "sei" te stesso, Paolo; "sei" te stesso, tu che ti affidi alla Chiesa oggi: sii dunque quello che sei, amico di questi amici, amico di Dio, della tua vita, della vita universale.
Buona giornata. Luigi.