Parola del giorno- Mt 15, 29-37 5 Dicembre 2012
05.12.2012 09:46
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.
Dal vangelo secondo Matteo- Mt 15, 29-37
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.
In attesa della nascita del Signore Gesù, attenti a non soffocare lo spirito autentico del Natale; anche noi sentiamo le tante malattie interiori che ci impediscono di essere felici: sofferenza, scoraggiamento, egoismo, tribolazioni, e ci raduniamo intorno al Signore Gesù per essere guariti. Questo Dio compassionevole chiede a noi di sfamare la folla sbandata che lo segue come un pastore. Ma come – obbietteremo – non seguiamo Dio proprio perché sia lui a sfamarci! Sì, in teoria. In pratica, il Dio di Gesù chiede a noi di sfamare la folla, affida ai suoi discepoli il compito di sollevare il destino degli uomini, di metterci in gioco, di tirar fuori del nostro, custodito gelosamente: non siamo forse in mezzo al deserto? Non si sa mai! No, Dio, il nostro Dio, il Dio di Gesù Cristo non ci risolve i problemi, ci aiuta ad affrontarli, non concede benevolmente dall'alto i suoi favori, ci chiede – invece – la fatica dell'interrogarsi, il martirio del mettersi in gioco. Certo la sproporzione è volutamente paradossale: come potranno sette pani sfamare una folla affamata di sette giorni? Sette pani, appunto, sette: il numero della perfezione e della totalità per Israele. Sette pani: la totalità di ciò che sei, la pienezza di ciò che sai, se messo in gioco, può sfamare l'umanità. Sfidiamo a generosità Dio, non restiamo lì ad aspettare che sia lui a risolvere i problemi ma accogliamo la sua provocazione, oggi. Cosa sono disposto a mettere in gioco del mio tempo, della mia intelligenza, del mio carattere per sfamare i tanti fratelli che oggi incontrerò, prima che essi svengano sulla strada della vita? Gesù, in questo prossimo Natale, ci svela il volto di un Dio che ci chiede una mano a salvare il mondo. Lo vogliamo davvero un Dio così?
Signore, ci rechiamo da te per essere guariti dentro, per tornare a vedere il senso della nostra vita. Tu sazi la nostra fame di felicità e ci chiedi di metterci in gioco per saziare i fratelli che oggi incontreremo. Marana thà, vieni Signore Gesù!
Signore, ci rechiamo da te per essere guariti dentro, per tornare a vedere il senso della nostra vita. Tu sazi la nostra fame di felicità e ci chiedi di metterci in gioco per saziare i fratelli che oggi incontreremo. Marana thà, vieni Signore Gesù!
Buona giornata. Luigi.